descrizione soggetto
Gli scatti, realizzati da Alfonso Modonesi tra il 1963 e il 2016, sono frutto di un'attenta indagine storica e culturale del mondo occidentale di fine e inizio Millennio. Lo sguardo dell'Autore si fa testimone di una realtà in divenire, cogliendo le sfumature dei continui cambiamenti sia a livello architettonico e territoriale che sociale. Il materiale archivistico è suddiviso in diverse serie e servizi fotografici in base al tema affrontato. Tra i suoi reportage più rilevanti e conosciuti a livello internazionale troviamo nel Suo archivio: l'Autunno di Praga, realizzato insieme a Carlo Leidi nel 1968; l'attività del cardiochirurgo Gaetano Azzolina sui cosiddetti "bambini blu"; la vita di clausura delle suore di Santa Grata a Bergamo; l'apertura della stagione del Teatro alla Scala nel 1968; l'inaugurazione del Seminario Vescovile di Bergamo.
Frutto di un lavoro pluridecennale, spicca la serie dedicata a Bergamo e ai suoi abitanti, con particolare riguardo al borgo antico di Città Alta.
Frutto di un lavoro pluridecennale, spicca la serie dedicata a Bergamo e ai suoi abitanti, con particolare riguardo al borgo antico di Città Alta.
indicazioni sull'oggetto
I negativi e le diapositive sono pervenuti in museo in parte conservati in faldoni ad anelli e in parte in 4 cassettiere Olivetti. La parte raccolta nei faldoni si presentava molto ordinata, quella nelle cassettiere è stata fatta oggetto di un'ulteriore revisione alla presenza dell'Autore, per stabilire con maggiore precisione i dati attinenti ad ogni fototipo.
Per la selezione degli scatti da digitalizzare e successivamente catalogare si è deciso di attenersi alla selezione originaria di Alfonso Modonesi stesso, fatta eccezione per alcuni servizi fotografici di cui, in relazione alla vocazione storica del Museo, si è valutata la possibilità di acquisire digitalmente il complesso nella sua interezza.
La catalogazione ha riguardato solamente parte dei negativi prodotti da Modonesi nel corso della sua attività. Le pellicole di negativi sono state condizionate con buste idonee alla conservazione e la catalogazione si è concentrata solo su alcuni servizi fotografici o serie individuate dal personale del Museo. Dal punto di vista catalografico è stata rispettata la struttura originaria del fondo creando schede serie o servizio fotografico corrispondenti alle cartelline cartacee marroni nelle quali erano stati raggruppati per tema i negativi e i provini prodotti dal fotografo.
Si segnala che l'archivio di Alfonso Modonesi è stato in passato oggetto di riordino da parte di un archivista incaricato dallo stesso fotografo. Sebbene siano state riscontrate alcune incongruenze tra il titolo assegnato alle cartelline cartacee e il contenuto delle cartelline stesse, si è mantenuta l'organizzazione delle serie e dei servizi fotografici così come sono pervenuti al Museo, segnalando eventuali discrepanze nelle schede catalografiche.
Ad eccezione di pochi casi, di tutti i negativi realizzati del fotografo esiste il corrispondente foglio di provino sul quale è possibile rinvenire annotazioni del fotografo in merito all'anno dello scatto, il luogo o il soggetto ritratto, oltre ad indicazioni di selezione dei fotogrammi.
Tutte le schede catalografiche sono state basate sulla normativa vigente e compilate secondo criteri concordati con i responsabili del Museo. In particolare:
- nelle schede serie o servizio fotografico il "Titolo proprio" corrisponde alla titolazione assegnata da Alfonso Modonesi (o dall'archivista che ha lavorato per il fotografo) alle cartelline cartacee marroni, mentre al "Titolo attribuito" corrisponde un titolo elaborato dal catalogatore;
- le schede delle singole foto non recano il "Titolo proprio" in quanto le annotazioni presenti sui fogli di provino sono state intese come note di lavoro del fotografo e pertanto sono state trascritte nel campo "Iscrizioni" della scheda. Il "Titolo attribuito" alle singole foto corrisponde ad un titolo elaborato dal catalogatore;
- per la datazione delle serie, dei servizi e dei singoli scatti si è tenuto conto delle indicazioni presenti sui fogli di provino, delle comunicazioni dell'Autore oppure, in alternativa, di elementi riscontrabili nelle fotografie.
Per la selezione degli scatti da digitalizzare e successivamente catalogare si è deciso di attenersi alla selezione originaria di Alfonso Modonesi stesso, fatta eccezione per alcuni servizi fotografici di cui, in relazione alla vocazione storica del Museo, si è valutata la possibilità di acquisire digitalmente il complesso nella sua interezza.
La catalogazione ha riguardato solamente parte dei negativi prodotti da Modonesi nel corso della sua attività. Le pellicole di negativi sono state condizionate con buste idonee alla conservazione e la catalogazione si è concentrata solo su alcuni servizi fotografici o serie individuate dal personale del Museo. Dal punto di vista catalografico è stata rispettata la struttura originaria del fondo creando schede serie o servizio fotografico corrispondenti alle cartelline cartacee marroni nelle quali erano stati raggruppati per tema i negativi e i provini prodotti dal fotografo.
Si segnala che l'archivio di Alfonso Modonesi è stato in passato oggetto di riordino da parte di un archivista incaricato dallo stesso fotografo. Sebbene siano state riscontrate alcune incongruenze tra il titolo assegnato alle cartelline cartacee e il contenuto delle cartelline stesse, si è mantenuta l'organizzazione delle serie e dei servizi fotografici così come sono pervenuti al Museo, segnalando eventuali discrepanze nelle schede catalografiche.
Ad eccezione di pochi casi, di tutti i negativi realizzati del fotografo esiste il corrispondente foglio di provino sul quale è possibile rinvenire annotazioni del fotografo in merito all'anno dello scatto, il luogo o il soggetto ritratto, oltre ad indicazioni di selezione dei fotogrammi.
Tutte le schede catalografiche sono state basate sulla normativa vigente e compilate secondo criteri concordati con i responsabili del Museo. In particolare:
- nelle schede serie o servizio fotografico il "Titolo proprio" corrisponde alla titolazione assegnata da Alfonso Modonesi (o dall'archivista che ha lavorato per il fotografo) alle cartelline cartacee marroni, mentre al "Titolo attribuito" corrisponde un titolo elaborato dal catalogatore;
- le schede delle singole foto non recano il "Titolo proprio" in quanto le annotazioni presenti sui fogli di provino sono state intese come note di lavoro del fotografo e pertanto sono state trascritte nel campo "Iscrizioni" della scheda. Il "Titolo attribuito" alle singole foto corrisponde ad un titolo elaborato dal catalogatore;
- per la datazione delle serie, dei servizi e dei singoli scatti si è tenuto conto delle indicazioni presenti sui fogli di provino, delle comunicazioni dell'Autore oppure, in alternativa, di elementi riscontrabili nelle fotografie.
notizie storico critiche
Il complesso fotografico, archivio personale di Alfonso Modonesi, è stato depositato in Museo per volontà dell'Autore stesso nel 2018. Il materiale conservato è databile dal 1963 al 2016.
Alfonso Modonesi inizia la propria carriera di fotografo nei primi anni Sessanta, dopo l'incontro con Pepi Merisio e Carlo Leidi al Fotoclub Bergamo. Nel 1964 e nel 1965 vince il primo premio per fotoreportage a Fermo. In qualità di libero professionista lavora per "L'Europeo" e collabora con l'agenzia Black Star America.
Riconosciuto a livello internazionale, partecipa a esposizioni mondiali di fotografia nel 1968, 1970, 1972, 1976.
Pubblica numerosi libri, collaborando con Rizzoli Press, Touring Club Italiano, come consulente editoriale per la Banca Popolare di Bergamo, di Ancona e di Macerata.
Tra le sue pubblicazioni per l'ambito locale vanno ricordato i volumi: "Bergamo. Una città e il suo fascino" (1977); "Chelò! La Valle Imagna prima della grande trasformazione" (2001) e "Fogliò. Otto storie e una città. Bergamo, 1960-1970" (2002).
Alfonso Modonesi inizia la propria carriera di fotografo nei primi anni Sessanta, dopo l'incontro con Pepi Merisio e Carlo Leidi al Fotoclub Bergamo. Nel 1964 e nel 1965 vince il primo premio per fotoreportage a Fermo. In qualità di libero professionista lavora per "L'Europeo" e collabora con l'agenzia Black Star America.
Riconosciuto a livello internazionale, partecipa a esposizioni mondiali di fotografia nel 1968, 1970, 1972, 1976.
Pubblica numerosi libri, collaborando con Rizzoli Press, Touring Club Italiano, come consulente editoriale per la Banca Popolare di Bergamo, di Ancona e di Macerata.
Tra le sue pubblicazioni per l'ambito locale vanno ricordato i volumi: "Bergamo. Una città e il suo fascino" (1977); "Chelò! La Valle Imagna prima della grande trasformazione" (2001) e "Fogliò. Otto storie e una città. Bergamo, 1960-1970" (2002).
Info
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Materiale datato al 1963 - 2016
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Fondo Alfonso Modonesi [IN LAVORAZIONE]
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Archivistiche
Segnatura: MSB.MOD
Titolo attribuito: Fondo Alfonso Modonesi [IN LAVORAZIONE]
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consistenza
20.000: stampe in b/n
diapositive a colori: 100.000
negativi: 100.000
diapositive a colori: 100.000
negativi: 100.000
Info
Soggetto Produttore
person
Modonesi, Alfonso
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Museo delle storie di Bergamo
Convento di San Francesco
p.zza Mercato del fieno, 6/A - 24129, Bergamo
Convento di San Francesco
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