Emigranti e turisti

Da un lato milioni di italiani hanno viaggiato in condizioni igieniche precarie, stipati nei settori di terza classe, in cerca della ‘Merica’ e di una vita degna per sé e per le proprie famiglie e hanno garantito ingenti introiti alle compagnie di navigazione, permettendo di sanare i debiti e di reinvestire quote di capitale.

D’altro canto, il viaggio per mare costituiva il modo più rapido per coprire grandi distanze e, tra gli anni Venti e Trenta del Novecento in particolare, il mondo conosce l’epoca d’oro dei transatlantici, bruscamente interrotta dalla seconda guerra mondiale.

Le grandi imbarcazioni diventano il simbolo della modernità, a bordo viaggiano uomini d’affari e artisti, turisti benestanti che trascorrono le settimane di viaggio all’insegna dello svago e del lusso.

Quattro grandi signore

Tra il 1922 e il 1930 vengono varate le famose quattro signore del mare: il Conte Rosso, il Conte Verde, il Conte Biancamano e il Conte Grande. Queste navi sono utilizzate sulle rotte dai porti italiani a New York prima e quindi a quelli del Sud America e anche del Medioriente e dell’Estremo Oriente.

Il regime fascista non perde l’opportunità di sfruttare questi giganti del mare per propaganda, nel 1927 Mussolini annuncia l’imminente varo dei due più grandi transatlantici posseduti dalla flotta italiana: il Rex e il Conte di Savoia.

Lo sviluppo del turismo nel secondo dopoguerra

La seconda guerra mondiale segna una battuta d’arresto per questi viaggi, ma non per la navigazione dei transatlantici che vengono reimpiegati ad uso bellico. Pochissimi sono risparmiati dai bombardamenti e tornano all’impiego turistico nel secondo dopoguerra.

Il turismo frattanto amplia il proprio giro d’affari al contempo la ricerca di svago, la disponibilità economica e di tempo libero aumentano, iniziando a interessare anche il ceto medio. La vacanza diventa uno dei ‘riti’ di riferimento immancabili nei paesi toccati dal boom economico.

Lusso a bordo

Il transatlantico Andrea Doria, varato nel 1951, effettua il suo primo viaggio due anni più tardi e sembra rappresentare, insieme al Cristoforo Colombo, l’anelito al benessere imminente: entrambe le imbarcazioni sono dotate di aria condizionata e di comfort all’avanguardia.

Il tramonto dei viaggi per mare

Ma il declino dell’epoca dei transatlantici è segnato e sembra essere anticipato nel 1956 dall’affondamento dell’Andrea Doria, accidentalmente entrato in collisione e speronato dal transatlantico Stoclkholm.

Frattanto tra il 1946 e il 1957 si struttura il sistema delle linee aeree italiano sulle rotte internazionali: i viaggi per mare subiscono una significativa riduzione e riprenderanno ad avere un peso significativo solo dagli anni Ottanta, con la diffusione delle navi da crociera.

A cura di Lia Corna