L’inizio di una lunga carriera

La sua lunga carriera ha inizio nel 1861, con un apprendistato in giovanissima età, e sarà costellata da brillanti scelte imprenditoriali.

Nel 1873 rileva la tipografia Sonzogni di città alta, fondando la società Gaffuri e Gatti, la cui sede è trasferita prima nei locali dell’antica Fiera di Sant’Alessandro e quindi in via Masone. In breve la proposta commerciale si estende al mercato milanese ed è caratterizzata da una crescente varietà dei prodotti stampati: calendari, almanacchi, tappezzerie di carta, libri religiosi, fino ai primi cartelloni murali stampati in Italia, destinati a enorme diffusione e successo.

Una  linea editoriale ambiziosa

Nel 1884 Gaffuri fonda una nuova società, la Fratelli Cattaneo, con sede in via San Lazzaro, e lancia una linea editoriale molto ambiziosa: la produzione di almanacchi da esportare in Spagna, Brasile e Argentina.

Quattro anni dopo fa il suo ingresso in azienda Arcangelo Ghisleri, figura di alta levatura culturale nel panorama nazionale dell’epoca, che introduce la stampa di manuali e poi di testi-atlanti di geografia storica. La proposta risponde con raro tempismo alle nuove esigenze scolastiche, determinate dall’introduzione della nuova materia nei programmi liceali.

L’Istituto Italiano d’Arti Grafiche

Nel 1893 nasce infine l’Istituto Italiano d’Arti Grafiche, all’avanguardia in Italia soprattutto nel settore cromolitografico, con più di duecento operai e una dotazione tecnica di diciotto macchine semplici e quindici torchi a mano. L’intento di Gaffuri è quello di rilanciare la produzione in chiave meno commerciale, dandole un’impronta di maggior spessore culturale.

Proprio in quest’ottica, nel 1895 esce il primo numero della rivista “Emporium”, nata dalla fruttuosa collaborazione tra Gaffuri e Ghisleri.

La rivista, edita fino al 1964, sarà caratterizzata da una comunicazione testuale e visiva di straordinaria qualità e di rilievo internazionale. Nonostante i brillanti successi in termini culturali e in seguito a rilevanti cambiamenti nella gestione della società, nel 1915 Gaffuri viene licenziato. “Sortirò dall’azienda che ho creata, povero, cacciato con le forme più odiose […] espulso come un ingombro, perseguitato […] poi sarà quel che sarà per me e per l’Istituto”, scrive con amarezza il 25 febbraio di quello stesso anno ad Arcangelo Ghisleri.

A cura di Lia Corna