Il primo tentativo e la vittoria

Nel 1922 aveva effettuato un primo tentativo, fallito dopo 19 ore, a causa della stanchezza, del freddo e delle dure correnti del canale.

Tiraboschi raggiunge l’obiettivo nell’agosto del 1923, quando, partito da Capo Gris-Nez presso Calais, nuota fino alla città inglese di Dover.

Dal tardo pomeriggio dell’11 agosto alla mattina seguente, Tiraboschi viene accompagnato nell’impresa dal battello di supporto “Champion” e da alcuni nuotatori francesi che scendono in acqua, alternandosi al suo fianco, per incoraggiarlo. Indossando una maglia di lana, una cuffia e col corpo cosparso di grasso, porta a termine l’impresa in meno di 17 ore, seguendo l’itinerario preparatogli da Douax, dirigente delle ferrovie francesi.

Un “quasi” record

Non era la prima volta che Tiraboschi cercava di battere un record. Nel febbraio del 1920, infatti, aveva tentato di attraversare il Rio della Plata da Colonia, in Uruguay, fino a Buenos Aires. Il nuotatore bergamasco era rimasto in acqua per 24 ore e due minuti, battendo Thomas William Burgess, che nel 1911 aveva nuotato per 22 ore e 35 minuti.

In quell’occasione, però, Tiraboschi non era riuscito a raggiungere la sponda argentina, a differenza di Lilian Gemma Harrison, una giovane donna di soli 19 anni, che per prima attraversa il Rio de la Plata nel dicembre 1923. Tiraboschi decide di compiere un nuovo tentativo nel 1929, concludendo questa volta con successo l’impresa.

La vittoria di Calais

Dopo la vittoriosa traversata della Manica, il nuotatore riceve la cittadinanza onoraria di Calais e torna da Londra in Italia a bordo dell’Orient Express, tra entusiasti festeggiamenti ad ogni stazione ferroviaria. 

Il 20 agosto 1923 incontra a Roma Mussolini che lo nomina cavaliere della Corona d’Italia, mentre l’8 settembre viene accolto dalle autorità a Bergamo, ricevendo una medaglia d’oro dalla Provincia ed una dalla società di calcio Atalanta. Presenzia, infine, all’inaugurazione del Teatro augusteo in Borgo Palazzo.
Muore in Argentina, a Buenos Aires, il 7 febbraio 1948.

A cura di Lia Corna