La fotografia turistica del Sol Levante
Introdotta in Europa nel 1840, la colorazione a mano delle fotografie raggiunge in Giappone una raffinatezza estetica tale da divenire caratteristica peculiare della fotografia turistica del Sol Levante, in particolare della città di Yokohama, luogo in cui questo stile si origina e si diffonde.
È un linguaggio artistico riconoscibile e inconfondibile, alla cui creazione concorrono la cultura fotografica occidentale e la solida tradizione pittorica giapponese.
I soggetti
Soggetti ricorrenti della Scuola di Yokohama sono le scene di vita quotidiana, i ritratti femminili, i lottatori di sumo e i samurai, le vedute e le tipiche architetture esotiche, temi strettamente aderenti all’iconografia pittorica locale e alla xilografia giapponese.
Sono per lo più immagini dal sapore nostalgico che offrono una visione estetizzante del Giappone, sottolineandone gli aspetti dal sapore medievale, all’epoca a rischio di scomparsa per l’ammodernamento e l’industrializzazione vissute dal paese sotto la dinastia Meji (1868-1912).
La nostalgia del viaggiatore
Il radicale cambiamento culturale e sociale porta con se’ il diffondersi di un sentimento di nostalgia per il passato non solo tra i giapponesi, ma anche tra i turisti occidentali divenuti i principali acquirenti e destinatari di queste stampe-souvenir.
Il viaggiatore europeo ritrova rappresentato nelle fotografie della Scuola di Yokohama quell’immaginario esotico di cui ha letto nei diari di viaggio e nelle guide turistiche dell’epoca.
La modernità industriale
Man mano che il Giappone più tradizionale lascia il posto alla modernità industriale, le scene figurate e i passaggi ripresi all’aperto fanno spazio ad ambientazioni ricostruite all’interno degli studi fotografici attraverso il ricorso a mirabili artifici scenici.
La straordinaria verosomiglianza raggiunta è frutto del lavoro di un’équipe specializzata di pittori che operano a fianco del fotografo. La colorazione delle stampe a mano avviene per velature successive, prima con pigmenti naturali e poi con colori all’anilina, ed è assegnata a maestri giapponesi che per colorare una fotografia possono arrivare a impiegare fino a 8 o 9 ore.
Le fotografie in stile Yokohama
Le fotografie in stile Yokohama dell’Archivio fotografico Sestini ritraggono i paesaggi e gli edifici di culto noti al turista occidentale. Si tratta soprattutto di santuari e templi, shintoisti e buddisti, della città di Nikko, città riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità UNESCO proprio per le sue caratteristiche.
A cura di Jennifer Coffani