descrizione soggetto
Le fotografie ritraggono in buona parte manifestazioni di epoca fascista, eventi sportivi e feste svolte a Bergamo tra gli anni Venti e gli anni Sessanta. Numerosi sono i ritratti di militari o i ritratti di gruppo realizzati durante raduni, gite o varie festività.
indicazioni sull'oggetto
Il fondo è composto da quasi 4000 positivi in bianco e nero e da 18 album. Diverse stampe, tutte alla gelatina d'argento su carta baritata, mostrano uno stato di conservazione fortemente compromesso dall'umidità sofferta negli anni; gli album, spesso privi di copertina, presentano talvolta delle lacune.
Dopo l'arrivo in Museo gli album sono stati oggetto di intervento conservativo: le fotografie sono state dotate di una segnatura progressiva del tipo "GEN_A1_1" -in cui "An" indica il numero dell'album di appartenenza-; le pagine sono state interfoliate con carta velina PAT; gli album sono stati inseriti in idonee scatole da conservazione. In ogni album la numerazione delle stampe riparte da 1 e non tiene in considerazione gli spazi lasciati vuoti dalla perdita di qualche fotografia. Tutti gli album sono stati digitalizzati con una scansione non della singola immagine ma dell'intera pagina.
Al loro arrivo nell'Istituto conservatore si è proceduto inoltre a dotare le stampe sciolte di un numero di inventario progressivo e continuo da GEN-1 a GEN-3992 e ad inserirle in buste e/o scatole PAT. La catalogazione ha quindi riguardato una selezione, effettuata dal personale dell'Archivio, degli scatti ritenuti più rappresentativi dell'attività del fotografo. Tali fotografie sono state digitalizzate e, nell'impossibilità di risalire all'organizzazione originaria del fondo, catalogate ad un unico livello; sono state create delle "serie" esclusivamente in presenza di raggruppamenti di stampe rinvenute unite con elastici e dotate di un talloncino cartaceo con indicazione di un tema comune, nonostante tali gruppi siano parsi quasi sicuramente creati a posteriori.
Tutte le schede catalografiche sono state basate sulla normativa vigente e compilate secondo criteri concordati con i responsabili dell'Archivio, in particolare:
- al "Titolo proprio" corrispondono eventuali iscrizioni o, in caso di fotografie pubblicate, didascalie, mentre il "Titolo attribuito" è stato elaborato dal catalogatore;
- per la datazione, laddove non vi fossero elementi espliciti nei soggetti ritratti si è tenuto conto di eventuali timbri e iscrizioni a stampa che il fotografo utilizzò e modificò nel corso della propria attività;
- l'attribuzione della paternità degli scatti è stata assegnata sulla base della provenienza del Fondo, della presenza di iscrizioni o timbri oppure della loro pubblicazione.
Dopo l'arrivo in Museo gli album sono stati oggetto di intervento conservativo: le fotografie sono state dotate di una segnatura progressiva del tipo "GEN_A1_1" -in cui "An" indica il numero dell'album di appartenenza-; le pagine sono state interfoliate con carta velina PAT; gli album sono stati inseriti in idonee scatole da conservazione. In ogni album la numerazione delle stampe riparte da 1 e non tiene in considerazione gli spazi lasciati vuoti dalla perdita di qualche fotografia. Tutti gli album sono stati digitalizzati con una scansione non della singola immagine ma dell'intera pagina.
Al loro arrivo nell'Istituto conservatore si è proceduto inoltre a dotare le stampe sciolte di un numero di inventario progressivo e continuo da GEN-1 a GEN-3992 e ad inserirle in buste e/o scatole PAT. La catalogazione ha quindi riguardato una selezione, effettuata dal personale dell'Archivio, degli scatti ritenuti più rappresentativi dell'attività del fotografo. Tali fotografie sono state digitalizzate e, nell'impossibilità di risalire all'organizzazione originaria del fondo, catalogate ad un unico livello; sono state create delle "serie" esclusivamente in presenza di raggruppamenti di stampe rinvenute unite con elastici e dotate di un talloncino cartaceo con indicazione di un tema comune, nonostante tali gruppi siano parsi quasi sicuramente creati a posteriori.
Tutte le schede catalografiche sono state basate sulla normativa vigente e compilate secondo criteri concordati con i responsabili dell'Archivio, in particolare:
- al "Titolo proprio" corrispondono eventuali iscrizioni o, in caso di fotografie pubblicate, didascalie, mentre il "Titolo attribuito" è stato elaborato dal catalogatore;
- per la datazione, laddove non vi fossero elementi espliciti nei soggetti ritratti si è tenuto conto di eventuali timbri e iscrizioni a stampa che il fotografo utilizzò e modificò nel corso della propria attività;
- l'attribuzione della paternità degli scatti è stata assegnata sulla base della provenienza del Fondo, della presenza di iscrizioni o timbri oppure della loro pubblicazione.
notizie storico critiche
Il fondo è stato donato nel 2018 dagli eredi di Pietro e Achille Gentili. Le fotografie sembrano attribuibili soprattutto all'attività di Pietro, conosciuto anche come Piero, titolare dello studio fotografico con sede in via Tasso. Pietro Gentili rilevò tra il 1915 e il 1920 il negozio "G. Agosti Ottica", storica ditta aperta nel 1863, e vi affiancò un laboratorio fotografico. Numerose fotografie pubblicate tra gli anni '20 e '40 su "La Rivista di Bergamo" testimoniano la sua attività di fotografo, che fu poi continuata dai figli Isaia e Achille.
bibliografia in rete
Titolo-soggetto: Annate 1922 - 1927 della "Rivista di Bergamo" consultabili online
Data: 26/06/2020
Titolo-soggetto: Annate 1929 - 1942 della "Rivista di Bergamo" consultabili online
Data: 26/06/2020
Info
event
Materiale datato al [1915 - 1960]
category
positivo
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Fondo Pietro e Achille Gentili
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Storie d'archivio collegate
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Informazioni
Informazioni
Archivistiche
Segnatura: MSB.GEN
Titolo attribuito: Fondo Pietro e Achille Gentili
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consistenza
Stampe alla gelatina bromuro d'argento su carta baritata: 3992
album: 18
album: 18
Info
Soggetto Produttore
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G. Agosti di Piero Gentili
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Museo delle storie di Bergamo
Convento di San Francesco
p.zza Mercato del fieno, 6/A - 24129, Bergamo
Convento di San Francesco
p.zza Mercato del fieno, 6/A - 24129, Bergamo
edit
Elisa Pievani, Nadia Bassis