Eremo di Sant'Eustachio di Domora nei pressi di San Severino Marche
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indicazioni sull'oggetto
Il fototipo era conservato nella scatola "MACERATA nero CUORE DELLA MARCA", contenente le stampe destinate alla pubblicazione del volume "Il cuore della Marca".
notizie storico critiche
La stampa fa parte di un nucleo di fotografie selezionate per la realizzazione del volume "Il cuore della Marca", pubblicato nel dicembre 1979 da Poligrafiche Bolis. Edito a quattro mani, il testo si sofferma a documentare il paesaggio del maceratese, le città e i borghi della provincia omonima attraverso le fotografie in bianco e nero e a colori di Pepi Merisio e ai racconti di Gilberto Lisotti.
Alla testimonianza del monachesimo benedettino nel maceratese è dedicato il terzo capitolo, intitolato "Ora et labora", e alla veduta dell'eremo di Sant'Eustachio di Domora, corrisponde il racconto individuato dal numero 39 (cfr. bibliografia). La chiesina, la cui parte absidale è scavata nella roccia viva, fu eretta dai monaci benedettini, nel secolo XI, con il titolo di S. Michele Arcangelo, probabilmente nei pressi di un villaggio di scalpellini (da cui il termine Domora, ossia delle case) e di una strada che attraversava la gola nella Valle dei Grilli. Nel corso del XIII secolo l'eremo venne sottoposto ad un intervento di ampliamento con la conseguente dedica a Sant'Eustachio. In questi anni il monastero si distinse per la sua intensa attività di alloggio dei viandanti e, per i prodigi offerti dallo stillicidio dell'acqua delle grotte, ricevette numerose donazioni che lo arricchirono di molte proprietà terriere e beni. Tuttavia nell'anno 1393 l'eremo di Sant'Eustachio in Domora venne abbandonato e i monaci si trasferirono nell'Abbazia di San Lorenzo in Dololio, a San Severino Marche (cfr. bibliografia e bibliografia in rete).
In assenza di una datazione più circoscritta, si fa risalire lo scatto ad un periodo compreso tra i primi anni Settanta e l'edizione del volume; entro il medesimo arco temporale si presume sia stata realizzata la stampa.
Si invita al confronto con la scheda del negativo da cui è stata tratta la stampa in oggetto (cfr. inv. n. MER_neg_71568).
Alla testimonianza del monachesimo benedettino nel maceratese è dedicato il terzo capitolo, intitolato "Ora et labora", e alla veduta dell'eremo di Sant'Eustachio di Domora, corrisponde il racconto individuato dal numero 39 (cfr. bibliografia). La chiesina, la cui parte absidale è scavata nella roccia viva, fu eretta dai monaci benedettini, nel secolo XI, con il titolo di S. Michele Arcangelo, probabilmente nei pressi di un villaggio di scalpellini (da cui il termine Domora, ossia delle case) e di una strada che attraversava la gola nella Valle dei Grilli. Nel corso del XIII secolo l'eremo venne sottoposto ad un intervento di ampliamento con la conseguente dedica a Sant'Eustachio. In questi anni il monastero si distinse per la sua intensa attività di alloggio dei viandanti e, per i prodigi offerti dallo stillicidio dell'acqua delle grotte, ricevette numerose donazioni che lo arricchirono di molte proprietà terriere e beni. Tuttavia nell'anno 1393 l'eremo di Sant'Eustachio in Domora venne abbandonato e i monaci si trasferirono nell'Abbazia di San Lorenzo in Dololio, a San Severino Marche (cfr. bibliografia e bibliografia in rete).
In assenza di una datazione più circoscritta, si fa risalire lo scatto ad un periodo compreso tra i primi anni Settanta e l'edizione del volume; entro il medesimo arco temporale si presume sia stata realizzata la stampa.
Si invita al confronto con la scheda del negativo da cui è stata tratta la stampa in oggetto (cfr. inv. n. MER_neg_71568).
iscrizioni
Sul coperchio della scatola, lungo il lato inferiore, a pennarello nero: "MACERATA nero / CUORE D[ELLA] MARCA"; lungo il lato superiore, a pennarello nero: "CUORE DELLA MARCA / MACERATA [sottolineato] nero".
Sul coperchio della scatola, sul piatto, in alto a sinistra, a penna nera: "foto 6x6 prof. [iscrizione di difficile lettura] / foto corretto con cavallo e / albero mandata a Zurigo / il 29/8/ - per pubblicità [sottolineato]; al centro, in basso, a pennarello nero: "III".
Al verso del fototipo, in basso a destra, a pennarello nero: "39".
Sul coperchio della scatola, sul piatto, in alto a sinistra, a penna nera: "foto 6x6 prof. [iscrizione di difficile lettura] / foto corretto con cavallo e / albero mandata a Zurigo / il 29/8/ - per pubblicità [sottolineato]; al centro, in basso, a pennarello nero: "III".
Al verso del fototipo, in basso a destra, a pennarello nero: "39".
bibliografia
Genere: bibliografia specifica
Autore: Merisio, Pepi; Zampa, Giorgio; Lisotti, Gilberto
Titolo libro o rivista: Il cuore della Marca
Luogo di edizione: Bergamo
Editore: Bolis
Data: 1979
Pagine/nn.: 74, 87
bibliografia in rete
Titolo-soggetto: Eremo di Sant'Eustachio di Domora
Data: 23/03/2021
riferimento altre schede
Info
archive
Fondo Pepi Merisio
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MER_pos_295
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Materiale datato al [sec. XX, anni '70]
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positivo
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Il cuore della Marca
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Informazioni
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Archivistiche
Numero di inventario: MER_pos_295
Titolo attribuito: Eremo di Sant'Eustachio di Domora nei pressi di San Severino Marche
Specifiche titolo attribuito: del catalogatore
Info
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Museo delle storie di Bergamo
Convento di San Francesco
p.zza Mercato del fieno, 6/A - 24129, Bergamo
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p.zza Mercato del fieno, 6/A - 24129, Bergamo
edit
Cecilia Tognon