Viaggi apostolici di papa Paolo VI a New York - Turchia - Africa

Serie di scatti che documentano i viaggi apostolici di papa Paolo VI a New York, in Turchia e in Africa. Immagini dei numerosi incontri del pontefice con la gente del luogo.

La serie si compone di 57 stampe in bianco e nero alla gelatina bromuro d'argento su carta baritata (da MER_pos_9936 a MER_pos_9989). I fototipi da MER_pos_9936 a MER_pos_9941bis e quelli da MER_pos_9942 a MER_pos_9959 erano separati dai rimanenti tramite l'interposizione di un foglio di carta.
Le stampe sono tutte nel formato 24x30 cm.

Le stampe della serie fanno parte di un gruppo di fotografie realizzate da Pepi Merisio durante il pontificato di papa Paolo VI. Per quasi quindici anni, dal 1964 al 1978, il fotografo bergamasco ha accompagnato il pontefice negli eventi pubblici, nei numerosi viaggi apostolici, ma soprattutto nel quotidiano, catturando situazioni e momenti mai ritratti prima.
Il 4 ottobre 1965 e il 25 e il 26 luglio 1967 il fotografo è al seguito del pontefice rispettivamente nella visita alla sede dell'ONU a New York, organizzata per celebrare il ventennale dell'organizzazione, e nel pellegrinaggio a Istanbul, Efeso e Smirne. Quest'ultimo viaggio voleva essere una visita per «rafforzare i vincoli di fede, di carità, di amicizia» che univano il pontefice e il patriarca di Costantinopoli, Atenagora I.
Successivamente, dal 31 luglio al 2 agosto 1969, il fotografo accompagnò il pontefice nel pellegrinaggio in Uganda. Scopo del viaggio era innanzi tutto l'omaggio ai quaranta martiri di Namugongo (cattolici e anglicani), trucidati nel 1886 dal despota locale e canonizzati nel 1964 da papa Paolo VI. Nello stesso viaggio il pontefice prese parte anche alla giornata conclusiva del primo Simposio dei vescovi dell'Africa e del Madagascar (Secam) e consacrò dodici nuovi vescovi del continente (cfr. bibliografia e bibliografia in rete).
Alcune immagini dei pellegrinaggi sono confluite sulla rivista Epoca (cfr. bibliografia).
Sulla base della consuetudine di Pepi Merisio di non attribuire un titolo alle proprie fotografie, si è ritenuto, in fase di catalogazione, di non conferire dignità di titolo proprio alle annotazioni presenti al verso delle stampe, poiché interpretabili solamente come appunti dell'autore circa il luogo e la data dello scatto. Pertanto tale annotazione (laddove presente) è stata riportata nel campo delle iscrizioni di ogni singola scheda catalografica.