Alla sera

Le fotografie affluite in questa sottoserie sono frutto della selezione compiuta da Pepi Merisio per la realizzazione del volume "Alla sera", pubblicato nel 1975 dalle Edizioni Poligrafiche Bolis di Bergamo. Il materiale è costituito da 37 diapositive a colori che ritraggono paesaggi o particolari architettonici italiani colti durante le ore dell'imbrunire. Solo due immagini esulano da questa tematica: la MER_dia_5583 e MER_dia_5588, raffiguranti rispettivamente una processione e una scena di vita quotidiana.

La sottoserie è costituita da 37 diapositive a colori (da MER_dia_5581 a MER_dia_5617).
I fototipi erano originariamente conservati in una scatoletta color grigio intitolata "ALLA SERA".
Le fotografie costituiscono il materiale preparatorio per la realizzazione del volume "A casa sotto il sole" e tutte, ad eccezione di 5 scatti (MER_ dia_5583, MER_ dia_5587, MER_ dia_5588, MER_ dia_5589, MER_ dia_5616), sono state pubblicate come corredo iconografico dell'antologia poetica sopracitata.
Dal punto di vista archivistico, la sottoserie relativa a questa pubblicazione figlia in schede singola foto corrispondenti ai fototipi.
Le diapositive, tutte conservate in bustine di plastica trasparente, sono in numero di 12 nel formato 2,4x3,6 cm, in numero di 25 nel formato 6x6 cm e 1 sola nel formato 6x9 cm.

Pepi Merisio in questi scatti ha saputo cogliere con rara poesia la bellezza di paesaggi caratterizzati dalle fredde ombre crepuscolari o al contrario dalle calde luci del tramonto.
Le immagini raccolte durante anni di lavoro sono state quindi selezionate dall'autore per la realizzazione del volume "Alla sera", florilegio di liriche scelte a cura di Ezio Colombo, che ne firma l'introduzione (cfr. bibliografia specifica).
In mancanza di una datazione più precisa si fa risalire lo scatto e dunque la diapositiva stessa tra l'inizio dell'attività professionale di Pepi Merisio, 1947, e l'edizione del volume, stampato nel 1975.
I luoghi delle riprese sono stati resi noti dall'indice delle illustrazioni a fine libro.
Sulla base della consuetudine di Pepi Merisio di non attribuire un titolo alle proprie fotografie, si è ritenuto di non conferire dignità di titolo proprio alle annotazioni presenti sulle bustine contengono le diapositive, poiché interpretabili solamente come appunti dell'autore circa il luogo dello scatto o la futura resa editoriale.