Partigiani della 53^ Garibaldi intenti ad ascoltare il generale Fiori (Luigi Masini)
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notizie storico critiche
La fotografia è stata scattata in località Cascina Rudelli, probabilmente il 4 ottobre 1944, data dell'incontro del generale Fiori con la 53^ Garibaldi.
Per contestualizzare questo evento, Belotti (1989, p.562) a proposito scrive:" [...] a Villa Facchinetti, ove per la prima volta anche ai garibaldini loveresi arriva, dal cielo, la Befana, con l'aviolancio alleato nella notte sui primi di agosto: una manna, per la verità destinata alle Fiamme Verdi bresciane [...] Donde le accuse di ladrocinio degli alpini bresciani verso i garibaldini bergamaschi, che saranno ruminate per un pezzo, finchè il generale Masini (Fiori), comandante in capo delle Fiamme Verdi non metterà fine alla controversia col salomonico verdetto: 'chi ha avuto ha avuto' [...]"
Secondo Milesi (2014, p.97), il generale riconosce il valore della Brigata dopo la "battaglia combattuta a Fonteno il 30 agosto 1944 [e] sostiene che le polemiche e le rivendicazioni delle Fiamme Verdi di Vallecamonica, legate al lancio della Cascina Facchinetti, devono cessare: le armi sono finite in ottime mani perché hanno resa possibile una grande vittoria su tedeschi e fascisti."
Bendotti (2015, p. 327) sostiene invece che l'incontro tra il generale Fiori e il comando della 53^ avesse avuto ben diverso tenore: il maggiore Stella [Ezio Ravenna], ufficiale carrista di carriera, da poco entrato nella 53^ [...], nei primi giorni di settembre, con altri due ufficiali di Sovere, tenta di scalzare Brasi dal comando della formazione e portarla nelle Fiamme Verdi, in Valcamonica [...]. Il gruppo di ammutinati venne individuato e disarmato: una quarantina di uomini raggiunse le Fiamme Verdi. Ai primi di ottobre il generale Luigi Masini "Fiori" fece visita alla 53^, sistemata alla Colonia Rudelli, per giudicare il comportamento degli ufficiali e dei comandi garibaldini. Alla presenza dei tre capi della sedizione, la commissione delle Fiamme Verdi giudicò come tradimento il loro comportamento e decise di concedere al comandante Montagna la facoltà di adottare il massimo della pena, la fucilazione. Brasi decise di concedere la grazia, nonostante il parere degli ufficiali della brigata."
Per contestualizzare questo evento, Belotti (1989, p.562) a proposito scrive:" [...] a Villa Facchinetti, ove per la prima volta anche ai garibaldini loveresi arriva, dal cielo, la Befana, con l'aviolancio alleato nella notte sui primi di agosto: una manna, per la verità destinata alle Fiamme Verdi bresciane [...] Donde le accuse di ladrocinio degli alpini bresciani verso i garibaldini bergamaschi, che saranno ruminate per un pezzo, finchè il generale Masini (Fiori), comandante in capo delle Fiamme Verdi non metterà fine alla controversia col salomonico verdetto: 'chi ha avuto ha avuto' [...]"
Secondo Milesi (2014, p.97), il generale riconosce il valore della Brigata dopo la "battaglia combattuta a Fonteno il 30 agosto 1944 [e] sostiene che le polemiche e le rivendicazioni delle Fiamme Verdi di Vallecamonica, legate al lancio della Cascina Facchinetti, devono cessare: le armi sono finite in ottime mani perché hanno resa possibile una grande vittoria su tedeschi e fascisti."
Bendotti (2015, p. 327) sostiene invece che l'incontro tra il generale Fiori e il comando della 53^ avesse avuto ben diverso tenore: il maggiore Stella [Ezio Ravenna], ufficiale carrista di carriera, da poco entrato nella 53^ [...], nei primi giorni di settembre, con altri due ufficiali di Sovere, tenta di scalzare Brasi dal comando della formazione e portarla nelle Fiamme Verdi, in Valcamonica [...]. Il gruppo di ammutinati venne individuato e disarmato: una quarantina di uomini raggiunse le Fiamme Verdi. Ai primi di ottobre il generale Luigi Masini "Fiori" fece visita alla 53^, sistemata alla Colonia Rudelli, per giudicare il comportamento degli ufficiali e dei comandi garibaldini. Alla presenza dei tre capi della sedizione, la commissione delle Fiamme Verdi giudicò come tradimento il loro comportamento e decise di concedere al comandante Montagna la facoltà di adottare il massimo della pena, la fucilazione. Brasi decise di concedere la grazia, nonostante il parere degli ufficiali della brigata."
iscrizioni
Sul verso in alto a sinistra è presente l'annotazione manoscritta in biro rossa: "Parla il Gen. "Fiore".
marchi-stemmi e timbri
Sul verso, in basso a destra, è presente il timbro ovale a inchiostro nero "Collezione Lucchetti".
bibliografia
Genere: bibliografia specifica
Titolo libro o rivista: Immagini e racconti della 53^ Brigata Garibaldi
Luogo di edizione: Lovere
Data: 2004
Pagine/nn.: 97
Genere: bibliografia di confronto
Autore: Bendotti, Angelo
Titolo libro o rivista: Banditen. Uomini e donne nella Resistenza bergamasca
Luogo di edizione: Vilminore di Scalve
Editore: Il filo di Arianna
Data: 2015
Pagine/nn.: 327
Genere: bibliografia di confronto
Autore: Belotti Angelo
Titolo libro o rivista: I Cattolici di Bergamo nella resistenza
Luogo di edizione: Bergamo
Editore: Minerva Italica
Data: 1989
Pagine/nn.: 562
Info
archive
Raccolta Domenico Lucchetti
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BRA-17
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event
Materiale datato al Sec. XX, seconda metà
category
positivo
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Fondo Brasi
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Informazioni
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Archivistiche
Segnatura: MSB.LUC.BRA.00017
Numero di inventario: BRA-17
Titolo proprio: Parla il Gen. "Fiore"
Specifiche titolo proprio: di mano ignota, manoscritto sul recto/verso
Titolo attribuito: Partigiani della 53^ Garibaldi intenti ad ascoltare il generale Fiori (Luigi Masini)
Specifiche titolo attribuito: del catalogatore
Info
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Museo delle storie di Bergamo
Convento di San Francesco
p.zza Mercato del fieno, 6/A - 24129, Bergamo
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p.zza Mercato del fieno, 6/A - 24129, Bergamo
edit
Davide Capotorto e Gaia Pasquale