Ritratto di giovane donna polacca

Karol Beyer (Varsavia, 10 febbraio 1818 - 8 novembre 1877), figlio di Henryka Beyer, (direttrice di una scuola di pittura e disegno femminile) e Jan Gottlieb Wilhelm Beyer. Insieme al fratello studiò alla scuola superiore di Varsavia fino alla chiusura nel 1831. Dopo aver lavorato nella fonderia dello zio si trasferì a Parigi, dove apprese la tecnica della dagherrotipia. Nel 1845, tornato a Varsavia, aprì il suo primo studio fotografico situato in via Senatorska; da qui si spostò prima a Warecka Street, poi a Krakowskie Przedmieście. Negli anni 1862-1865 fu in esilio in Siberia a seguito del proprio impegno patriottico. Terminò l'attività intorno al 1869. Nel suo atelier lavoravano noti fotografi, tra cui Marcin Olszyński, Konrad Brandel, Teofil Boretti, Ferdynand Kloch, Aleksander Kowinski e Meletius Dutkiewicz di Vienna.
L'atelier di Beyer era frequentato da personalità della vita politica, culturale e artistica di Varsavia. Non realizzava solo ritratti, ma anche fotografie di monumenti, mostre (ad esempio tra il 1858 e il 1859 le opere esposte alla "Mostra di antichità e monumenti d'arte" di Cracovia, organizzata dall'associazione scientifica locale), opere d'arte, paesaggi, vedute urbane (Beyer fotografò i mutamenti architettonici di Varsavia) e scene di vita quotidiana. Beyer è anche considerato il precursore del fotogiornalismo: nel 1861 dalla finestra dello studio riprese le truppe zariste e il 27 febbraio realizzò i ritratti postumi di cinque uomini uccisi in una manifestazione patriottica: per la diffusione di queste fotografie Beyer fu arrestato due volte dalle autorità zariste e negli anni 1862-1865 venne esiliato. Fu tra i fondatori nel 1860 della Società di Incoraggiamento delle Belle Arti polacca e membro dal 1855 della Société Française de Photographie. Collaborò costantemente in Polonia con la stampa illustrata.