Fotografia in giardino

Firma una fotografia del Fondo Bergamo Provincia - Stampe vintage.

Gabriele Camozzi (Bergamo 1823 - Dalmine 1869) partecipa al 1848 milanese ed è tra i promotori dell'insurrezione a Bergamo, dove organizza e guida la Guardia nazionale. Successivamente all'armistizio di Salasco tenta di creare un centro di resistenza ma, costretto a rinunciare al progetto, ripara in Svizzera e poi a Torino. Incaricato di fiancheggiare l'esercito sardo, costituisce un gruppo di volontari nel 1849 e assume la dittatura di Bergamo. Avuta notizia della sconfitta di Novara lascia la città e tenta di raggiungere Brescia insorta, ma, minacciato d'accerchiamento, ripara a Iseo e quindi in Svizzera.
Proscritto dal governo austriaco e colpito dal sequestro di una parte dei beni, dal 1850 è esule a Genova con il fratello Giovanni Battista. Qui opera con diversi esponenti dell'emigrazione democratica e subisce per questo due provvedimenti di esilio decretati dalle autorità sabaude. Sollecitato da Garibaldi, si arruola nel 1859 nei Cacciatori delle Alpi, combattendo e organizzando la gestione dei territori via via liberati.
Eletto deputato al Parlamento nel 1860, siede nei banchi della Sinistra, pur evitando prese di posizione radicali nei confronti della linea governativa. Nel 1866 viene incaricato di riorganizzare la Guardia nazionale a Palermo e affronta la rivolta popolare nella città: un'esperienza dolorosa, che aumenta la sua delusione rispetto alla realtà italiana postunitaria, nella quale non trovano risposta le sue ripetute richieste di indennizzo per la confisca austriaca.