Liborio Bonifacio a colloquio con una donna
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notizie storico critiche
La fotografia è stata realizzata da Alfonso Modonesi ad Agropoli negli anni '70 del Novecento, quando la stampa nazionale diede particolare rilievo all'esperienza di Liborio Bonifacio, medico veterinario che si dedicò, in modo empirico, alla sperimentazione di un siero contro il cancro.
"La considerazione che le capre sono immuni da tumori, e che quindi potrebbero possedere capacità immunitarie teoricamente trasferibili all'uomo, fu alla base delle ricerche condotte in forma privata da Liborio Bonifacio [il quale] nei primi anni '50 iniziò a produrre e distribuire gratuitamente un preparato tratto dalle feci delle capre. L'inventore chiamò il siero Oncoclasina [che veniva preparato] estraendo dalla capra macellata le feci e urina, mescolate ad acqua bidistillata. Il composto veniva poi amalgamato per 48 ore, filtrato e sterilizzato. La sostanza liquida ottenuta andava iniettata al malato ogni 48 ore. Nei primi anni Settanta la popolarità raggiunta dal "siero del dottor Bonifacio" costrinse le autorità mediche a pronunciarsi sulla sua efficacia. Una sperimentazione condotta dal ministero della Sanità decretò la sua inutilità, ma Bonifacio continuò a produrre e distribuire gratuitamente il siero fino al 1982. In quell'anno, il ministero della Sanità dichiarò insufficiente la prima sperimentazione e decise di eseguirne un'altra. La morte di Liborio Bonifacio, il 17 marzo 1983, pose però fine di fatto al riesame della sua ricerca." (cfr. bibliografia on-line).
La stampa in oggetto è stata tratta da un negativo catalogato (cfr. Riferimento altre schede).
"La considerazione che le capre sono immuni da tumori, e che quindi potrebbero possedere capacità immunitarie teoricamente trasferibili all'uomo, fu alla base delle ricerche condotte in forma privata da Liborio Bonifacio [il quale] nei primi anni '50 iniziò a produrre e distribuire gratuitamente un preparato tratto dalle feci delle capre. L'inventore chiamò il siero Oncoclasina [che veniva preparato] estraendo dalla capra macellata le feci e urina, mescolate ad acqua bidistillata. Il composto veniva poi amalgamato per 48 ore, filtrato e sterilizzato. La sostanza liquida ottenuta andava iniettata al malato ogni 48 ore. Nei primi anni Settanta la popolarità raggiunta dal "siero del dottor Bonifacio" costrinse le autorità mediche a pronunciarsi sulla sua efficacia. Una sperimentazione condotta dal ministero della Sanità decretò la sua inutilità, ma Bonifacio continuò a produrre e distribuire gratuitamente il siero fino al 1982. In quell'anno, il ministero della Sanità dichiarò insufficiente la prima sperimentazione e decise di eseguirne un'altra. La morte di Liborio Bonifacio, il 17 marzo 1983, pose però fine di fatto al riesame della sua ricerca." (cfr. bibliografia on-line).
La stampa in oggetto è stata tratta da un negativo catalogato (cfr. Riferimento altre schede).
marchi-stemmi e timbri
Al verso della stampa è presente il timbro in inchiostro nero "STUDIO 2003 / ALFONSO MODONESI".
bibliografia
Genere: bibliografia di confronto
Autore: Liborio Bonifacio
Titolo libro o rivista: La mia cura contro il cancro. La drammatica storia del siero Bonifacio. Una lotta e una speranza
Luogo di edizione: Roma
Editore: Savelli
Data: 1982
Genere: bibliografia di confronto
Autore: Liborio Bonifacio
Titolo libro o rivista: La mia lotta contro il cancro
Luogo di edizione: Azzate
Editore: Varesina Grafica
Data: 1970
bibliografia in rete
Titolo-soggetto: Focus: "Che cosa era il siero del dottor Bonifacio"
Data: 23/11/2020
riferimento altre schede
Info
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Fondo Alfonso Modonesi [IN LAVORAZIONE]
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Materiale datato al [sec. XX, anni '70]
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positivo
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Liborio Bonifacio
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Informazioni
Informazioni
Archivistiche
Segnatura: MSB.MOD.00018.00007
Numero di inventario: MOD_pos_012_0063
Titolo attribuito: Liborio Bonifacio a colloquio con una donna
Specifiche titolo attribuito: del catalogatore
Info
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Museo delle storie di Bergamo
Convento di San Francesco
p.zza Mercato del fieno, 6/A - 24129, Bergamo
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edit
Gaia Pasquale