Fondo famiglia Giovanelli De Noris
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Fondo
descrizione soggetto
Fondo famigliare che in gran parte testimonia la vita della famiglia di Lodovico Giovanelli de Noris nella prima metà del secolo XX grazie a ritratti e fotografie di villeggiatura, raccogliendo anche ritratti di altri parenti.
Sono inoltre presenti fotografie di un raduno di reduci garibaldini a Seriate e di eventi di stampo fascista, quali parate e commemorazioni a Roma o riviste di soldati a Bergamo; per la città orobica si rilevano anche manifestazioni e inaugurazioni di edifici e monumenti alla presenza del re Vittorio Emanuele III, di Benito Mussolini e altri membri del partito fascista.
Un nucleo di stampe riproduce opere e oggetti d'arte legati a donazioni alla Basilica di Gandino o riferibili alla collezione del ramo veneziano della famiglia Giovanelli.
Tra gli altri soggetti si segnalano vedute di Bergamo, celebrazioni religiose, manifestazioni sportive quali il Gran Premio automobilistico di Monza o il Giro d'Italia, costruzione dello stabilimento O.T.E. a Bergamo e fotografie di uno zoo all'interno di Villa Borghese a Roma.
Sono inoltre presenti fotografie di un raduno di reduci garibaldini a Seriate e di eventi di stampo fascista, quali parate e commemorazioni a Roma o riviste di soldati a Bergamo; per la città orobica si rilevano anche manifestazioni e inaugurazioni di edifici e monumenti alla presenza del re Vittorio Emanuele III, di Benito Mussolini e altri membri del partito fascista.
Un nucleo di stampe riproduce opere e oggetti d'arte legati a donazioni alla Basilica di Gandino o riferibili alla collezione del ramo veneziano della famiglia Giovanelli.
Tra gli altri soggetti si segnalano vedute di Bergamo, celebrazioni religiose, manifestazioni sportive quali il Gran Premio automobilistico di Monza o il Giro d'Italia, costruzione dello stabilimento O.T.E. a Bergamo e fotografie di uno zoo all'interno di Villa Borghese a Roma.
indicazioni sull'oggetto
Il fondo, databile entro gli anni Quaranta del XX secolo, è costituito da 1484 fototipi, di cui 702 raccolti in sette album, e comprende fotografie in bianco e nero di vari formati, a volte stampate in formato cartolina e viaggiate.
Il fondo è pervenuto alla Fondazione Bergamo nella storia nel 2005 per donazione del fotografo e collezionista Domenico Lucchetti.
Il materiale è giunto in fase di catalogazione parzialmente lavorato dall'Istituto conservatore, che per finalità di ricerca aveva suddiviso le stampe sciolte e gli album in 100 gruppi sulla base dei soggetti ritratti, dando origine a una segnatura comune del tenore "DLCH680/GNORIS1", riportata all'inizio degli album e al verso di ogni fototipo sciolto; dove possibile la suddivisione effettuata ha ricalcato un'originaria distribuzione delle stampe testimoniata dalla presenza di buste, fogli o fascette in cui erano raccolti più fototipi e su cui si rilevano iscrizioni di soggetti, date o occasioni di ripresa. L'intervento dell'istituto è collocabile successivamente all'ingresso in archivio del fondo ed è stato fondamento di un database locale in formato Access in cui sono elencati i cento raggruppamenti corredati da informazioni primarie quali consistenza, luoghi ritratti, autori degli scatti, soggetti.
I materiali così divisi erano conservati in buste di PVC con gli eventuali allegati originari e con un foglio che ne riportava la segnatura; gli album erano avvolti singolarmente in fogli di carta non acida e similmente inseriti in buste in PVC; le fotografie selezionate dal personale dell'ente di conservazione come di maggior interesse ai fini espositivi o di ricerca erano inserite in un faldone ad anelli, mentre le altre sono giunte in catalogazione riunite in una scatola di cartone.
Dopo l'analisi preliminare del materiale e un confronto con il personale interno dell'Archivio, nell'impossibilità di risalire all'organizzazione originaria del fondo si è deciso di assegnare ai fototipi un numero di inventario progressivo e continuo da GDN-1 a GDN-1484, partendo dagli album e seguendo poi per le stampe sciolte l'ordine già assegnato ai raggruppamenti dall'Istituto e indicato dalla segnatura precedente.
Gli album sono stati ordinati cronologicamente grazie a diverse iscrizioni al verso dei fototipi, che sono state rilevate sfilando a campione le stampe dalle pagine; si sono create delle "schede album" in cui riportare consistenze e descrizioni generali sull'oggetto album, mentre a un livello inferiore si è stabilito di compilare schede catalografiche la cui unità fosse l'intera pagina. Le stampe sciolte sono state in gran parte organizzate ad un unico livello, creando dei "servizi" quasi esclusivamente in presenza di buste / fogli / fascette originari.
Tutte le schede catalografiche sono state basate sulla normativa vigente e compilate secondo criteri concordati con i responsabili dell'Archivio, in particolare:
- al "Titolo proprio" corrispondono eventuali iscrizioni o indicazioni a stampa, mentre il "Titolo attribuito" è stato elaborato dal catalogatore;
- per la datazione si è tenuto conto di eventuali iscrizioni o di criteri storici e, nel caso di fotografie raffiguranti membri della famiglia Giovanelli de Noris, biografici;
- il campo relativo all'autore della fotografia è stato compilato in presenza di iscrizioni, timbri o marchi, oppure sulla base del confronto tra due stampe del medesimo scatto.
Il fondo è pervenuto alla Fondazione Bergamo nella storia nel 2005 per donazione del fotografo e collezionista Domenico Lucchetti.
Il materiale è giunto in fase di catalogazione parzialmente lavorato dall'Istituto conservatore, che per finalità di ricerca aveva suddiviso le stampe sciolte e gli album in 100 gruppi sulla base dei soggetti ritratti, dando origine a una segnatura comune del tenore "DLCH680/GNORIS1", riportata all'inizio degli album e al verso di ogni fototipo sciolto; dove possibile la suddivisione effettuata ha ricalcato un'originaria distribuzione delle stampe testimoniata dalla presenza di buste, fogli o fascette in cui erano raccolti più fototipi e su cui si rilevano iscrizioni di soggetti, date o occasioni di ripresa. L'intervento dell'istituto è collocabile successivamente all'ingresso in archivio del fondo ed è stato fondamento di un database locale in formato Access in cui sono elencati i cento raggruppamenti corredati da informazioni primarie quali consistenza, luoghi ritratti, autori degli scatti, soggetti.
I materiali così divisi erano conservati in buste di PVC con gli eventuali allegati originari e con un foglio che ne riportava la segnatura; gli album erano avvolti singolarmente in fogli di carta non acida e similmente inseriti in buste in PVC; le fotografie selezionate dal personale dell'ente di conservazione come di maggior interesse ai fini espositivi o di ricerca erano inserite in un faldone ad anelli, mentre le altre sono giunte in catalogazione riunite in una scatola di cartone.
Dopo l'analisi preliminare del materiale e un confronto con il personale interno dell'Archivio, nell'impossibilità di risalire all'organizzazione originaria del fondo si è deciso di assegnare ai fototipi un numero di inventario progressivo e continuo da GDN-1 a GDN-1484, partendo dagli album e seguendo poi per le stampe sciolte l'ordine già assegnato ai raggruppamenti dall'Istituto e indicato dalla segnatura precedente.
Gli album sono stati ordinati cronologicamente grazie a diverse iscrizioni al verso dei fototipi, che sono state rilevate sfilando a campione le stampe dalle pagine; si sono create delle "schede album" in cui riportare consistenze e descrizioni generali sull'oggetto album, mentre a un livello inferiore si è stabilito di compilare schede catalografiche la cui unità fosse l'intera pagina. Le stampe sciolte sono state in gran parte organizzate ad un unico livello, creando dei "servizi" quasi esclusivamente in presenza di buste / fogli / fascette originari.
Tutte le schede catalografiche sono state basate sulla normativa vigente e compilate secondo criteri concordati con i responsabili dell'Archivio, in particolare:
- al "Titolo proprio" corrispondono eventuali iscrizioni o indicazioni a stampa, mentre il "Titolo attribuito" è stato elaborato dal catalogatore;
- per la datazione si è tenuto conto di eventuali iscrizioni o di criteri storici e, nel caso di fotografie raffiguranti membri della famiglia Giovanelli de Noris, biografici;
- il campo relativo all'autore della fotografia è stato compilato in presenza di iscrizioni, timbri o marchi, oppure sulla base del confronto tra due stampe del medesimo scatto.
notizie storico critiche
Il fondo è costituito sia da fotografie di famiglia che da scatti che testimoniano alcuni eventi e manifestazioni svoltisi a Bergamo nel primo quarantennio del Novecento.
Non è stato possibile risalire all'autore o agli autori di gran parte degli scatti, sebbene sia probabile che quelli raffiguranti la famiglia siano stati inizialmente effettuati da Lodovico Giovanelli de Noris (1881 - sec. XX, metà) e in seguito dal figlio Luigi Michele (1905 - sec. XX), al quale può anche essere ricondotto l'assemblaggio degli ultimi due album, che riportano un ex-libris in cui si trovano lo stemma della famiglia Giovanelli de Noris e un'iscrizione del tenore "ex libris nobilis Aloysii Giovanelli de Noris". L'attribuzione della paternità di alcune fotografie a membri della famiglia è suggerita inoltre da due tipologie di timbri rilevati ai versi dei fototipi, "FOTO N. GI DI ENNE", più frequente e variabilmente integrato a penna, e "L. GIOVANELLI DE NORIS": anche i timbri non permettono però di risalire con certezza all'autore effettivo, potendosi riferire sia al padre che al figlio. Si può comunque ipotizzare che il primo timbro, rilevato su fotografie più risalenti, sia riconducibile a Lodovico e che le fotografie siano state raccolte e passate dal padre al figlio, poiché per gli anni più vicini alla chiusura del fondo sono disponibili scatti che ritraggono Luigi Michele in vacanza con amici oppure in ambito lavorativo.
Il fondo ha presentato vari livelli di difficoltà d'analisi, a partire dal riconoscimento delle persone ritratte. In tutto il fondo sono ben riconoscibili Lodovico Giovanelli de Noris, la moglie Ernesta (o "Niny") e i figli Elena e Luigi Michele (o "Gino"), per i quali in particolare si hanno fotografie dalla nascita nei primi anni del Novecento fino alla fine degli anni Quaranta, variabilmente raccolte negli album o conservate tra le stampe sciolte. Negli album è testimoniato l'accrescersi della famiglia e si possono intuire il matrimonio di Elena e la nascita dei suoi figli, ma sebbene i nuovi membri siano visivamente riconoscibili non è stato possibile identificarli, non essendo apposte annotazioni utili in tale senso. La medesima difficoltà si rintraccia nelle fotografie sciolte, tra le quali sono spesso presenti fotocartoline con ritratti di cugini, zii e conoscenti, i cui legami di parentela sono suggeriti dalle dediche al verso ma che a volte hanno generato confusione per il ripetersi di nomi simili riferiti però a rami diversi della famiglia. Laddove possibile, i riconoscimenti hanno dato luogo a schede biografiche che sono state collegate alla scheda del fototipo.
Un'altra difficoltà è emersa nel riconoscimento dei luoghi, non sempre possibile per la mancanza di dettagli utili alla localizzazione dello scatto. Sono comunque documentate località di villeggiatura quali la Toscana e la Liguria e città come Firenze, Venezia e Roma, oltre a paesi come Selvino e Rovato; confrontando album e indirizzi apposti sulle cartoline ricevute è inoltre possibile desumere che la famiglia di Lodovico Giovanelli de Noris vivesse inizialmente a Tagliuno, dove possono verosimilmente essere localizzate le fotografie più antiche, e si sia poi trasferita a cavallo tra gli anni Dieci e Venti a Bergamo in via Alessandro Noli, ultimo indirizzo rilevato tra le annotazioni.
Al verso di alcune stampe sciolte si rilevano delle iscrizioni che suggeriscono note di lavorazione o di pubblicazione delle fotografie. È noto che Lodovico Giovanelli de Noris abbia visto alcune sue fotografie pubblicate su "La rivista di Bergamo", sebbene non sia chiaro se la sua attività di fotografo fosse semplicemente amatoriale o abbia avuto un risvolto professionale; laddove è stato possibile verificarla, l'eventuale pubblicazione degli scatti o di fotografie simili è stata segnalata nella scheda.
Non è stato possibile risalire all'autore o agli autori di gran parte degli scatti, sebbene sia probabile che quelli raffiguranti la famiglia siano stati inizialmente effettuati da Lodovico Giovanelli de Noris (1881 - sec. XX, metà) e in seguito dal figlio Luigi Michele (1905 - sec. XX), al quale può anche essere ricondotto l'assemblaggio degli ultimi due album, che riportano un ex-libris in cui si trovano lo stemma della famiglia Giovanelli de Noris e un'iscrizione del tenore "ex libris nobilis Aloysii Giovanelli de Noris". L'attribuzione della paternità di alcune fotografie a membri della famiglia è suggerita inoltre da due tipologie di timbri rilevati ai versi dei fototipi, "FOTO N. GI DI ENNE", più frequente e variabilmente integrato a penna, e "L. GIOVANELLI DE NORIS": anche i timbri non permettono però di risalire con certezza all'autore effettivo, potendosi riferire sia al padre che al figlio. Si può comunque ipotizzare che il primo timbro, rilevato su fotografie più risalenti, sia riconducibile a Lodovico e che le fotografie siano state raccolte e passate dal padre al figlio, poiché per gli anni più vicini alla chiusura del fondo sono disponibili scatti che ritraggono Luigi Michele in vacanza con amici oppure in ambito lavorativo.
Il fondo ha presentato vari livelli di difficoltà d'analisi, a partire dal riconoscimento delle persone ritratte. In tutto il fondo sono ben riconoscibili Lodovico Giovanelli de Noris, la moglie Ernesta (o "Niny") e i figli Elena e Luigi Michele (o "Gino"), per i quali in particolare si hanno fotografie dalla nascita nei primi anni del Novecento fino alla fine degli anni Quaranta, variabilmente raccolte negli album o conservate tra le stampe sciolte. Negli album è testimoniato l'accrescersi della famiglia e si possono intuire il matrimonio di Elena e la nascita dei suoi figli, ma sebbene i nuovi membri siano visivamente riconoscibili non è stato possibile identificarli, non essendo apposte annotazioni utili in tale senso. La medesima difficoltà si rintraccia nelle fotografie sciolte, tra le quali sono spesso presenti fotocartoline con ritratti di cugini, zii e conoscenti, i cui legami di parentela sono suggeriti dalle dediche al verso ma che a volte hanno generato confusione per il ripetersi di nomi simili riferiti però a rami diversi della famiglia. Laddove possibile, i riconoscimenti hanno dato luogo a schede biografiche che sono state collegate alla scheda del fototipo.
Un'altra difficoltà è emersa nel riconoscimento dei luoghi, non sempre possibile per la mancanza di dettagli utili alla localizzazione dello scatto. Sono comunque documentate località di villeggiatura quali la Toscana e la Liguria e città come Firenze, Venezia e Roma, oltre a paesi come Selvino e Rovato; confrontando album e indirizzi apposti sulle cartoline ricevute è inoltre possibile desumere che la famiglia di Lodovico Giovanelli de Noris vivesse inizialmente a Tagliuno, dove possono verosimilmente essere localizzate le fotografie più antiche, e si sia poi trasferita a cavallo tra gli anni Dieci e Venti a Bergamo in via Alessandro Noli, ultimo indirizzo rilevato tra le annotazioni.
Al verso di alcune stampe sciolte si rilevano delle iscrizioni che suggeriscono note di lavorazione o di pubblicazione delle fotografie. È noto che Lodovico Giovanelli de Noris abbia visto alcune sue fotografie pubblicate su "La rivista di Bergamo", sebbene non sia chiaro se la sua attività di fotografo fosse semplicemente amatoriale o abbia avuto un risvolto professionale; laddove è stato possibile verificarla, l'eventuale pubblicazione degli scatti o di fotografie simili è stata segnalata nella scheda.
bibliografia in rete
Titolo-soggetto: Atto di nascita di Giovanni Lodovico Giovanelli
Data: 19/06/2018
Info
archive
Raccolta Domenico Lucchetti
event
Materiale datato al [sec. XIX, fine - sec. XX, anni '40]
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positivo
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Informazioni
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Segnatura: MSB.LUC.GDN
Titolo attribuito: Fondo famiglia Giovanelli De Noris
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consistenza
scatole: 7
album: 7
positivi su carta: 1484
album: 7
positivi su carta: 1484
Info
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Museo delle storie di Bergamo
Convento di San Francesco
p.zza Mercato del fieno, 6/A - 24129, Bergamo
Convento di San Francesco
p.zza Mercato del fieno, 6/A - 24129, Bergamo
edit
Alessandra Veronese, Nadia Bassis
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