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FONDO PIETRO E ACHILLE GENTILI

3.986 stampe sciolte e 18 album fotografici realizzati da Pietro Gentili e in parte dal figlio Achille.

introduzione

Donato nel 2019 al Museo dall’erede Gabriella Gentili, figlia di Achille, e dal marito Sandro Lorenzi, il fondo Pietro e Achille Gentili è costituito da 3.986 stampe sciolte e 18 album. Gli scatti di Pietro Gentili sono importanti documenti visivi per la storia della città di Bergamo tra gli anni Venti e Settanta del Novecento.

Cenni storici

Tra il 1915 e il 1920 Pietro Gentili rileva l’ottica G. Agosti, storica ditta fondata nel 1863 in via Tasso, affiancando all’attività di ottico un laboratorio fotografico. Le immagini scattate da Pietro – conosciuto da tutti come Piero – sono una preziosa documentazione del delicato momento storico in cui egli ha vissuto, circoscrivibile al periodo che va dagli anni tra le due guerre a poco dopo la metà del secolo.

Molte sue fotografie vennero pubblicate sulle pagine delle prime quattordici annate (1929-1942) del mensile “La Rivista di Bergamo” e rappresentano oggi delle fonti iconografiche fondamentali per ricostruire la storia del ventennio fascista a Bergamo. Il nucleo fotografico più consistente riguarda infatti le parate e le manifestazioni di militari fascisti svolte al cospetto delle autorità in città e le sfilate e le Adunate degli Alpini.

I soggetti principali delle stampe sono soprattutto di tipo politico-militare, anche se non mancano scatti che immortalano feste tradizionali di paese, gruppi in gita, eventi sportivi come le gare del Trofeo Baracchi o le partite dell’Atalanta Bergamasca calcio.

Materiale

Stampe fotografiche sciolte e montate in album.

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