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FONDO ALFONSO MODONESI

100.000 negativi, 20.000 stampe e 100.000 diapositive: l’archivio di Alfonso Modonesi conserva reportage di rilievo nazionale e internazionale realizzati lungo la seconda metà del ‘900.

introduzione

Composto da 100.000 negativi, 20.000 stampe e 100.000 diapositive, il fondo fotografico raccoglie l’archivio di Alfonso Modonesi, depositato in Museo per sua volontà dal 2018. Il materiale conservato ha come estremi cronologici dal 1963 al 2016. 

Cenni storici

Alfonso Modonesi (1941), inizia la propria carriera di fotografo nei primi anni Sessanta, dopo l’incontro con Pepi Merisio e Carlo Leidi al Fotoclub Bergamo. Nel 1964 e nel 1965 vince il primo premio per fotoreportage a Fermo. In qualità di libero professionista lavora per “L’Europeo” e collabora con l’agenzia Black Star America. 

Riconosciuto a livello internazionale, partecipa a esposizioni mondiali di fotografia nel 1968, 1970, 1972, 1976. I suoi reportage più rilevanti e conosciuti a livello internazionale riguardano l’autunno di Praga, realizzato insieme a Carlo Leidi nel 1968, l’attività del cardiochirurgo Gaetano Azzolina sui cosiddetti “bambini blu”, la vita di clausura delle suore di Santa Grata a Bergamo, l’apertura della stagione al Teatro alla Scala nel 1968.

Pubblica numerosi libri, collaborando con Rizzoli Press, Touring Club Italiano, come consulente editoriale per la Banca Popolare di Bergamo, di Ancona e di Macerata. Tra le sue pubblicazioni per l’ambito locale va ricordato il volume Bergamo. Una città e il suo fascino (1977).

Materiale

Le immagini del fondo sono negativi su pellicola, diapositive e stampe positive.

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