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FONDO FAUSTO ASPERTI

Oltre 400.000 unità tra positivi e negativi su lastra e su pellicola: il fondo conserva l’archivio dello studio Foto Express di Fausto Asperti, attivo dalla fine degli anni Cinquanta alla fine dei Novanta del ‘900 e materiale fotografico degli studi dei suoi ascendenti della prima metà del ‘900.

introduzione

Il fondo è costituito da oltre 400.000 unità tra stampe in bianco/nero e colori, diapositive, negativi su vetro e negativi su pellicola.  È stato depositato dalla Fondazione Sestini in Museo nel 2012.

Raccoglie: l’archivio dello studio fotografico “Foto Express” relativo all’attività di Fausto Asperti dalla fine degli anni Cinquanta alla fine degli anni Novanta del ‘900; fotografie su lastra di vetro dei fotografi Mauri, relativi alla prima metà del ‘900; una collezione, denominata “Fototeca”, composta da dagherrotipi, stampe, negativi su vetro, e raccolta dallo stesso Asperti nel corso degli anni e di datazione varia.

Cenni storici

Fausto Asperti (1927-2004) appartiene per via materna alla quarta generazione di fotografi della famiglia Mauri, una dinastia di cui capostipite è il trisnonno Giacomo (1825 – 1880), pittore e decoratore che, rientrato da Parigi negli anni Sessanta dell’Ottocento, avvia in Bergamo uno «stabilimento pittorico fotografico».

L’attività prosegue con i suoi figli e nipoti, fino a Fausto Asperti che, dalla fine degli anni Quaranta si avvia definitivamente alla professione fotografica collaborando con lo zio Wells Mauri. Dopo un periodo di apprendistato e formazione, alla fine degli anni Cinquanta è ormai autonomo e nel 1957 fonda la “Foto Express” in via San Francesco d’Assisi.

È fotografo ufficiale dal 1957 al 1998 de’ “L’Eco di Bergamo”, il principale quotidiano bergamasco. Documenta con passione il corso della vita sociale, politica, culturale, religiosa e sportiva della Bergamasca, tra cronache quotidiane, trasformazioni urbanistiche e avvenimenti d’eccezione.

Fra le numerose collaborazioni con committenti privati emerge quella con l’architetto Sandro Angelini, iniziata a partire dagli anni Cinquanta e contraddistinta anche da un forte legame di amicizia personale. Lo affianca in occasione di importanti spedizioni all’estero, come nel 1966, quando viene inviato dall’Amministrazione Provinciale a Leningrado e quando, nei primi anni Settanta, è in Etiopia per documentare i restauri delle chiese copte di Lalibela.

L’attività di Asperti comprende anche ritratti in studio, servizi per cerimonie, reportage relativi a monumenti, interventi di restauro, eventi sportivi e culturali, congressi politici.

Materiale

Le immagini del fondo comprendono dagherrotipi, stereoscopie e altre tipologie più antiche di scatti, negativi su lastra di vetro, negativi su pellicola, stampe, album fotografici, provini, filmini super8 e 16mm. 

Il fondo è corredato da cinquantadue quaderni-inventario contenenti le informazioni identificative di ogni servizio realizzato e dall’attrezzatura fotografica di Asperti, conservata nelle collezioni del Museo.

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